Italian Factory Magazine 2020 | Harmen Meinsma Harmen Meinsma, la vita è un gioco SuperPop. Con un’aria da commedia americana di Rebecca Delmenico Nato a Rotterdam nel 1991, Harmen Meinsma è un giovane artista dallo stile, dallo sguardo e dall’immaginario profondamente originali e tutt’altro che convenzionali: con le sue fotografie, l’artista sembra infatti invitarci a entrare in un mondo strano, incongruo, bizzarro, ipercolorato e un po’ folle, dove i personaggi che ritrae non hanno paura di mostrare sé stessi senza filtri, mettondosi in posa come protagonisti compiaciuti degli scatti dell’artista, per i quali posano in maniera del tutto naturale, come se fosse un’abitudine. Harmen Meinsma, Self-portrait with Egberdien van Rossum, 2018 Merito del rapporto di reciproca fiducia e collaborazione che Meinsma cerca di stabilire con ognuna delle persone che ritrae, che di regola sfuggono ai canoni di bellezza tradizionali e spesso banalizzanti promossi dalla società contemporanea, e che, nelle squisitamente chic e bizzarre fotografie di questo artista fuori dagli schemi, si trasfigurano in interpreti perfetti per uno spettacolo eccezionale. Molte delle ambientazioni scelte dall’artista sono scovate esplorando e girovagando alla ricerca dell’inaspettato. “Adoro l’inaspettato e la possibilità di fare scelte audaci”, dice l’artista. “Le persone hanno una grandissima influenza su come si riveleranno nello scatto; per questo preferisco conoscere in anticipo i soggetti delle opere e solo dopo penso a come realizzare un ritratto.” L’artista non è interessato a catturare la realtà, segue la direzione del suo immaginario che trae spunto da quello che si può scoprire ogni giorno, scegliendo così gli attori del suo show. Nelle sue fotografie, Meinsma mette al centro della scena e celebra un’umanità non-convenzionale, fuori dai dogmi, potenziando all’estremo la luminosità e i colori e ponendo gli individui sotto la luce dei riflettori, celebrando la differenza, l’unicità, lo spirito di ogni singolo protagonista. L’artista sceglie personalità fiammeggianti, disposte a giocare e ben felici di stare sotto l’obbiettivo: in tutti i suoi lavori, il fotografo ama l’esagerazione nei costumi, nell’uso delle luci e del glamour. È un modo per celebrare il coraggio di essere differenti, senza paura di uscire dagli schemi. Harmen Meinsma, Self-portrait with Gina and Sonja, 2018 Incredibilmente scenografiche le immagini della serie “The last season I & II” (2019), per realizzare le quali Meinsma ha passato un week end in un campeggio a Hoek Van Holland, dove ogni anno alcune centinaia di olandesi si ritrovano a trascorrere i mesi estivi, scovando personalità eccezionali e trasformandole completamente, quasi fossero i protagonisti di una soap opera americana, tanto sono sfavillanti e agghindate in maniera bizzarra e incongruente. Questi nomadi dello spirito e dello stile affascinano Mensma per il loro vivere al meglio delle loro possibilità: così l’artista li trova, ne scopre la carica estetica, li fa brillare di luce, intervenendo con l’artificio di costumi e trucco. Abiti leopardati, oro, verde acido, fucsia indossati da donne e uomini in brillanti quanto studiati scenari, degni di una telenovela latino-americana. In “My dear Joyce” (2017), Meinsma si concentra invece su una donna in particolare, Joyce appunto. Una “old-lady” che si trasforma nella testimonial del sexy e del glamour. “È stato incredibilmente divertente, ormai io e Joyce eravamo “partner nel crimine”, dice l’artista, che prosegue: “Perché una persona più anziana non può essere sexy e divertente?”. “Sono così affascinato dalle signore più anziane forse perché sono cresciuto con mia nonna, che è stata per me una madre. Sono nato e cresciuto in una piccola cittadina, dove essere gay significava essere un alieno, e così ho cominciato a usare la macchina fotografica per esprimermi. Fotografavo me stesso e i miei amici fin da quando avevo quattordici anni”. Harmen Meinsma, Egberdien van Rossum, 2018 Spassosissima la serie “Elderly Heroes” (2018), che ravvisa lo stesso artista ritratto in molti scatti dove la scena è dominata ora da un super chic and freak al limite-rock band sullo sfondo di un organo a botte, ora una old lady altezzosa e strafottente sulla sua moto dentro un singolare scenario preistorico. “Il luogo in cui ho realizzato le immagini delle gemelle è in realtà un museo per organi a botte olandesi! Le due signor hanno una grande passione per la musica, quindi nelle foto ho voluto rappresentarle come popstar!”. Dalla collaborazione con la fashion designer Nada Van Dalen nasce invece l’omononima serie, dove la donna è ritratta in vari scatti incinta del primo figlio, una bambina. Dice la designer: “Harmen e io ci siamo incontrati per la prima volta in uno spettacolo che ho fatto sulla cultura gabber, ci conosciamo da un bel po’ di tempo. Il suo modo di lavorare e la sua preferenza per alcuni soggetti particolari me lo hanno fatto piacere da subito”. Da qui nasce la collaborazione tra Meinsma e la fashion designer, che prosegue: “La cooperazione con Meinsma ha aggiunto un ulteriore step alla mia collezione, ispirata ai famosi serial killer, “Giving byrth to dying”. All’inizio degli anni ’70, pochi potevano prevedere quali orrori li avrebbero aspettati in quel decennio: l’era del serial killer emerge dalle crepe degli anni ’60 in dissolvenza. L’innocenza è stata brutalmente fusa con l’oscurità. Questa fusione di luce e oscurità riecheggia attraverso la collaborazione con Harmen Meinsma con figure “twilit” (oscure) in technicolor”. Meinsma è un artista giovane con alle spalle già una ben definita cifra stilistica, che raggiunge il suo apice nel ritrarre uomini e donne nell’alveo della bellezza non convenzionale. Bellezza sì, anche interiore: il giocare a mettersi in mostra sotto la sapiente guida dell’artista spinge a una curiosità che va oltre il mero dato oggettivo. La missione che si propone Meinsma è così portata a compimento, tra luci, glitter, stoffe e atmosfere sature di colore e di calore. credits: Photography Harmen Meinsma Talents: Egberdien van Rossum, Gina and Sonja Styling: Isis Vaandrager Hair and make-up: Ed Tijsen Photography Assistant: Karym Ahmed Italian Factory Magazine 2020 | Harmen Meinsma
Harmen Meinsma, la vita è un gioco SuperPop. Con un’aria da commedia americana di Rebecca Delmenico Nato a Rotterdam nel 1991, Harmen Meinsma è un giovane artista dallo stile, dallo sguardo e dall’immaginario profondamente originali e tutt’altro che convenzionali: con le sue fotografie, l’artista sembra infatti invitarci a entrare in un mondo strano, incongruo, bizzarro, ipercolorato e un po’ folle, dove i personaggi che ritrae non hanno paura di mostrare sé stessi senza filtri, mettondosi in posa come protagonisti compiaciuti degli scatti dell’artista, per i quali posano in maniera del tutto naturale, come se fosse un’abitudine. Harmen Meinsma, Self-portrait with Egberdien van Rossum, 2018 Merito del rapporto di reciproca fiducia e collaborazione che Meinsma cerca di stabilire con ognuna delle persone che ritrae, che di regola sfuggono ai canoni di bellezza tradizionali e spesso banalizzanti promossi dalla società contemporanea, e che, nelle squisitamente chic e bizzarre fotografie di questo artista fuori dagli schemi, si trasfigurano in interpreti perfetti per uno spettacolo eccezionale. Molte delle ambientazioni scelte dall’artista sono scovate esplorando e girovagando alla ricerca dell’inaspettato. “Adoro l’inaspettato e la possibilità di fare scelte audaci”, dice l’artista. “Le persone hanno una grandissima influenza su come si riveleranno nello scatto; per questo preferisco conoscere in anticipo i soggetti delle opere e solo dopo penso a come realizzare un ritratto.” L’artista non è interessato a catturare la realtà, segue la direzione del suo immaginario che trae spunto da quello che si può scoprire ogni giorno, scegliendo così gli attori del suo show. Nelle sue fotografie, Meinsma mette al centro della scena e celebra un’umanità non-convenzionale, fuori dai dogmi, potenziando all’estremo la luminosità e i colori e ponendo gli individui sotto la luce dei riflettori, celebrando la differenza, l’unicità, lo spirito di ogni singolo protagonista. L’artista sceglie personalità fiammeggianti, disposte a giocare e ben felici di stare sotto l’obbiettivo: in tutti i suoi lavori, il fotografo ama l’esagerazione nei costumi, nell’uso delle luci e del glamour. È un modo per celebrare il coraggio di essere differenti, senza paura di uscire dagli schemi. Harmen Meinsma, Self-portrait with Gina and Sonja, 2018 Incredibilmente scenografiche le immagini della serie “The last season I & II” (2019), per realizzare le quali Meinsma ha passato un week end in un campeggio a Hoek Van Holland, dove ogni anno alcune centinaia di olandesi si ritrovano a trascorrere i mesi estivi, scovando personalità eccezionali e trasformandole completamente, quasi fossero i protagonisti di una soap opera americana, tanto sono sfavillanti e agghindate in maniera bizzarra e incongruente. Questi nomadi dello spirito e dello stile affascinano Mensma per il loro vivere al meglio delle loro possibilità: così l’artista li trova, ne scopre la carica estetica, li fa brillare di luce, intervenendo con l’artificio di costumi e trucco. Abiti leopardati, oro, verde acido, fucsia indossati da donne e uomini in brillanti quanto studiati scenari, degni di una telenovela latino-americana. In “My dear Joyce” (2017), Meinsma si concentra invece su una donna in particolare, Joyce appunto. Una “old-lady” che si trasforma nella testimonial del sexy e del glamour. “È stato incredibilmente divertente, ormai io e Joyce eravamo “partner nel crimine”, dice l’artista, che prosegue: “Perché una persona più anziana non può essere sexy e divertente?”. “Sono così affascinato dalle signore più anziane forse perché sono cresciuto con mia nonna, che è stata per me una madre. Sono nato e cresciuto in una piccola cittadina, dove essere gay significava essere un alieno, e così ho cominciato a usare la macchina fotografica per esprimermi. Fotografavo me stesso e i miei amici fin da quando avevo quattordici anni”. Harmen Meinsma, Egberdien van Rossum, 2018 Spassosissima la serie “Elderly Heroes” (2018), che ravvisa lo stesso artista ritratto in molti scatti dove la scena è dominata ora da un super chic and freak al limite-rock band sullo sfondo di un organo a botte, ora una old lady altezzosa e strafottente sulla sua moto dentro un singolare scenario preistorico. “Il luogo in cui ho realizzato le immagini delle gemelle è in realtà un museo per organi a botte olandesi! Le due signor hanno una grande passione per la musica, quindi nelle foto ho voluto rappresentarle come popstar!”. Dalla collaborazione con la fashion designer Nada Van Dalen nasce invece l’omononima serie, dove la donna è ritratta in vari scatti incinta del primo figlio, una bambina. Dice la designer: “Harmen e io ci siamo incontrati per la prima volta in uno spettacolo che ho fatto sulla cultura gabber, ci conosciamo da un bel po’ di tempo. Il suo modo di lavorare e la sua preferenza per alcuni soggetti particolari me lo hanno fatto piacere da subito”. Da qui nasce la collaborazione tra Meinsma e la fashion designer, che prosegue: “La cooperazione con Meinsma ha aggiunto un ulteriore step alla mia collezione, ispirata ai famosi serial killer, “Giving byrth to dying”. All’inizio degli anni ’70, pochi potevano prevedere quali orrori li avrebbero aspettati in quel decennio: l’era del serial killer emerge dalle crepe degli anni ’60 in dissolvenza. L’innocenza è stata brutalmente fusa con l’oscurità. Questa fusione di luce e oscurità riecheggia attraverso la collaborazione con Harmen Meinsma con figure “twilit” (oscure) in technicolor”. Meinsma è un artista giovane con alle spalle già una ben definita cifra stilistica, che raggiunge il suo apice nel ritrarre uomini e donne nell’alveo della bellezza non convenzionale. Bellezza sì, anche interiore: il giocare a mettersi in mostra sotto la sapiente guida dell’artista spinge a una curiosità che va oltre il mero dato oggettivo. La missione che si propone Meinsma è così portata a compimento, tra luci, glitter, stoffe e atmosfere sature di colore e di calore. credits: Photography Harmen Meinsma Talents: Egberdien van Rossum, Gina and Sonja Styling: Isis Vaandrager Hair and make-up: Ed Tijsen Photography Assistant: Karym Ahmed Italian Factory Magazine 2020 | Harmen Meinsma